Quali sono le principali fake news sugli apparecchi acustici?
L’olio miracoloso, gli amplificatori pronti all’uso, le soluzioni acustiche “invisibili”. Sono solo alcune delle tante fake news legate agli apparecchi acustici che circolano quotidianamente sul web, ingannevoli offerte che disorientano i pazienti e inquinano la corretta informazione di un settore che oggi più che mai necessita di divulgazione precisa e scientifica. Vediamo quali sono le bufale più diffuse e come riconoscerle.
L’olio che fa miracoli
È chiamato Biosound Oil ed è il presunto olio miracoloso in grado di risolvere problemi di ipoacusia. La bufala è iniziata a circolare qualche anno fa, sostenuta da numerosi articoli e blog all’apparenza credibili, che hanno decantato i miracolosi effetti di questo olio. Descritto come “un prodotto a base naturale”, il Biosound oil sarebbe in grado di contrastare i problemi di udito rigenerando le cellule ciliate presenti nella coclea dell’orecchio: niente di più falso di ciò, perché tutt’oggi, anche alla luce delle più progredite scoperte scientifiche, gli esperti ci dicono che è totalmente impossibile una riparazione di tali cellule.
Assicurarsi dell’autore
Chi scrive questi articoli? Spesso usano linguaggio tecnico e ricercato, descrivendo terapie e sintomi e dando parvenza di professionalità. Ma basta fare una rapida ricerca per accorgersi che i nomi che firmano gli articoli non sono persone reali, bensì finti ricercatori, che ovviamente non compaiono in alcun sito di università o centri di ricerca.
Lo stesso discorso vale per la casa produttrice e le recensioni. Diffidate da nomi sconosciuti, prendetevi il tempo che serve per accertarvi che la marca del prodotto indicata esista davvero. Anche le recensioni che spesso compaiono sotto questi articoli sono ovviamente inventate: le immagini di profilo dei finti opinionisti sono prese da database.

Gli amplificatori
Se l’olio miracoloso è una trovata di truffatori di professione, l’informazione ingannevole sugli amplificatori è opera anche delle più famose case produttrici. C’è ancora tanta, troppa confusione su un prodotto che non ha niente a che vedere con gli apparecchi acustici. Gli amplificatori, infatti, sono dispositivi non regolabili, standard, senza la possibilità di essere adattati alle esigenze e al grado di ipoacusia dell’utilizzatore.
La pubblicità trasparente presuppone la comunicazione di queste informazioni, spesso e volentieri omesse, per rendere appetibili all’acquisto. Trovate di marketing che disorientano i pazienti: non fatevi ingannare dal “pronti all’uso”, la tanto celebrata qualità degli amplificatori, che in realtà non sottende altro che la standardizzazione del prodotto. Sono dispositivi di scarsa qualità facilmente riconoscibili anche da chi non è del settore, individuabili sia al tatto che alla vista.
Gli apparecchi acustici invisibili
È la discretezza la caratteristica maggiormente richiesta dagli utilizzatori. Sono sempre più le case produttrici che offrono apparecchi acustici mini, spacciandoli per invisibili. Anche queste pure trovate commerciali, che poco hanno a che fare con la veridicità: non esistono dispositivi invisibili in quanto tali perché ogni orecchio ha una conformazione diversa.
“Discreto” è un termine davvero inflazionato nel mondo degli apparecchi acustici, un esempio di linguaggio accattivante utile ad attrarre potenziali clienti, anche se, troppo stesso, lontano dalla realtà e dal prodotto offerto.
«Il prodotto acustico – precisano le linee guida della camera di commercio in materia di pubblicità trasparente – deve contenere solo affermazioni corrette ed equilibrate, verificate dallo sponsor del prodotto. Non deve essere a rischio di suscitare aspettative irrealistiche o ingiustificate sull’efficacia del prodotto, e non deve indurre in inganno».
Gli apparecchi acustici: una scelta di vita
È cruciale la corretta informazione riguardo a un prodotto, l’apparecchio acustico, in grado di migliorare la vita. Lo dimostra la ricerca recentemente pubblicata di Eurotrak Italia che indaga quale sia il reale l’impatto sulle persone dell’utilizzo di soluzioni acustiche: il 97% del campione dichiara di aver registrato un miglioramento della qualità della vita. Tra questi, il 52% parla di un beneficio quotidiano e regolare, il 33% più occasione e solo una piccola parte, l’11% dei pazienti, affermano che il beneficio è raro.
